(Germania/1924) di Lupu Pick (57')
Fa parte de Il Cinema Ritrovato 2020
Sylvester è la quarta collaborazione di Lupu Pick e Carl Mayer dopo Der Dummkopf (1920), Scherben (1921) e Grausige Nächte (1921), e per Mayer è il terzo Kammerspielfilm dopo Scherben e Hintertreppe (La scala di servizio). Mayer scrisse anche il soggetto originale per la sceneggiatura di Die Straße (La strada, 1923), diretto da Karl Grune quasi nello stesso periodo. Sylvester è, in un certo senso, uno sviluppo di Die Straße laddove la descrizione della strada è simbolicamente soggetta alla rappresentazione del tumulto interiore del protagonista. Entrambi i film rimandano in questo all’importanza del tema della strada nei film della Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività). Nel Kammerspielfilm le piccole cose della vita quotidiana che i film normali non trattano sono osservate come attraverso un microscopio: le variazioni psicologiche diventano importanti, e sono rappresentate non per mezzo delle didascalie ma attraverso i mutamenti anche minimi delle espressioni facciali. Queste sperimentazioni danno vita a un dramma forte, intenso, atipico. La macchina da presa non assiste solo a una tragedia familiare durante la notte di San Silvestro, ma entra dentro le cose e mostra infine il mondo stesso come ambiente, ciò che Lotte Eisner chiamò “Umwelt”. Nell’animismo che percorre tutto il film, le cose e il mondo sono visti come oggetti viventi. Il protagonista muore ma in questo mondo vivente nasce una nuova vita.
Hiroshi Komatsu
Sylvester è basato su una sceneggiatura di Carl Mayer, un capolavoro a sé stante che fu pubblicato in concomi- tanza con la prima del film, e ci mostra la tragica vicenda di una donna, di un uomo e della madre di lui la notte di San Silvestro. Nel film la strada ricopre per così dire il ruolo di attore secondario: il direttore della fotografia Guido Seeber girò le scene in esterni con una macchina da presa mobile. Sylvester uscì a Berlino nel gennaio del 1924 con le musiche di Klaus Pringsheim. Il negativo originale del film è andato perduto. L’unico elemento superstite della versione tedesca è una copia nitrato notevolmente accorciata conservata dalla Deutsche Kinemathek. L’elemento superstite più completo è una copia d’epoca della versione inglese archiviata nella Komiya-Nitrate Collection al National Film Archive of Japan. Nel 2019 questa copia è stata presentata a Bologna nello stato in cui si trovava, essendo il restauro ancora in corso. Sylvester è stato digitalizzato e restaurato nell’ambito di una collaborazione tra Deutsche Kinemathek e National Film Archive of Japan. Per sostituire parti frammentarie o gravemente danneggiate della copia giapponese sono stati usati la copia nitrato tedesca ed elementi conservati presso la Cinémathèque française. La Deutsche Kinemathek ha voluto inoltre correggere i molti errori di montaggio che caratterizzavano questo elemento. Un importante lavoro preliminare era già stato effettuato dal Filmmuseum München, ma restavano ancora molte inquadrature chiaramente fuori posto, senza alcuna indicazione della posizione corretta. Durante la fase di ricostruzione, negli archivi della McMaster University di Hamilton, Ontario, è stato individuato il manoscritto originale della partitura di Klaus Pringsheim. Esso conteneva riferimenti al contenuto del film che hanno fornito indicazioni importanti per la ricostruzione della versione presumibilmente proiettata nel 1924. Nel corso di un’intensa collaborazione, la Deutsche Kinemathek e il direttore d’orchestra Frank Strobel, chiamato a ricostruire e arrangiare la musica per la versione restaurata, sono riusciti a riunire le immagini e la musica del drammatico Kammerspiel realizzato da Lupu Pick come monito alla società del suo tempo.
Julia Wallmüller
Accompagnamento dal vivo dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Timothy Brock. Partitura originale composta per la prima del film nel 1924 da Klaus Pringsheim, ricostruita e arrangiata da Frank Strobel
Versione originale con sottotitoli
In caso di pioggia, la proiezione verrà annullata