31 luglio 2020, 21:30

(GB-USA/2012) di S. Mendes (143')

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È difficile dire se Skyfall sia il più bel film di 007 di sempre, Casino Royale rimane a molti nel cuore, ma è di sicuro uno dei più straordinari esempi di come si possa fare ancora un cinema popolare d’autore di altissimo livello. Quando l’avventura è cominciata nel 1962, la fama dei servizi segreti britannici al servizio di Sua Maestà la Regina era intatta nel mondo. Decine di romanzi, libri di storia e memoriali hanno poi raccontato come il leggendario MI6 fosse in realtà un colabrodo infiltrato da legioni di spie comuniste. Ma lo show deve andare avanti. E finalmente Sam Mendes, il geniale regista di American Beauty e Revolutionary Road prova a chiedersi chi sia davvero Bond, James Bond. Ne esce fuori un mezzo capolavoro diviso fra il puro divertimento e un visionario thriller psicologico. È un duello fra uno 007 assai meno supereroe, ormai acciaccato dagli anni, dai chilometri e dall’alcool, e il suo doppio negativo, lo spaventoso e indomabile Silva, interpretato da un grandioso Javier Bardem. Il tema, l’ispirazione, alcune situazioni rimandano ai Batman di Christopher Nolan, ma l’arte di Sam Mendes e dei protagonisti riesce a superare il modello di partenza. Daniel Craig è il secondo miglior 007 di tutti i tempi, almeno per noi devoti al culto di Sean Connery, e Javier Bardem riesce a dar vita alla più sconvolgente figura di cattivo dai tempi dello Joker di Heath Ledger. Tutto intorno è pioggia e Gran Bretagna. Nel maneggiare il più grande mito moderno inglese, insieme ai Beatles e a Harry Potter, Sam Mendes rende un omaggio straordinario al proprio paese, al carattere di una nazione che sembra ogni volta morta e ogni volta risorge dalle ceneri. Con il giusto tocco di autoironia british, come quando Bond scoperchia per l’ultima fuga la gloriosa Aston Martin di Goldfinger. Simbolo dell’attaccamento alla tradizione, di quella prigionia del ricordo di cui anche il Bond di Mendes è vittima. Ma sempre con la capacità di reinventarlo. Nel finale saltano per aria tutti i simboli del passato di Bond, per indicare la possibilità di un’altra serie di avventure. Non bastasse tutto questo a rendere Skyfall un film da non perdere, rimane un cast di coprotagonisti scelto fra i migliori del mondo, da Judi Dench a Ralph Fiennes ad Albert Finney.
Curzio Maltese

Sono incredibilmente orgoglioso di aver girato il film come mi sentivo che andasse fatto, senza scendere a compromessi. C’era tanta pressione sull’approccio che avevo scelto: “perché giri tutto dal vivo? Puoi usare gli effetti speciali, immagini generate al computer, o il green screen…”. E ho insistito molto dicendo che no, questo è Bond, non voglio che viva in un mondo in CGI, deve vivere nel mondo reale, con gli stunt, le sequenze di azione… devi percepire che tutto sta accadendo davvero. In questo Daniel Graig è eccezionale, senti che è lì, che la posta in gioco è alta.
Sam Mendes