Fiorenzo Faorzi
Firenze, 3 febbraio 1911 - Firenze, 9 aprile 2001
Nasce da una famiglia originaria del Mugello e si diploma all’Istituto d’Arte di Firenze dove, negli anni a seguire, diviene anche docente. Trae la sua passione per l’illustrazione dallo zio Natale, pittore e illustratore; famose le sue tavole illustrate per la Divina Commedia per il Concorso Alinari. Esordisce nel 1928 illustrando il libro I ragazzi agricoltori per Vallecchi. Negli anni Trenta collabora attivamente con la collana «La Biblioteca dei Miei Ragazzi» di Salani, illustrando più di 37 volumi.
Il suo tratto sottile, elegante e raffinato, ben si adatta alle caratteristiche di questa collana, che Faeti in Guardare le figure definisce quasi come una raccolta di romanzi d’appendice per l’infanzia caratterizzati da una «indefinita atmosfera drammatica» (p. 319) e popolati da matrigne, misteri e perfidie tipiche del feuilleton ottocentesco.
Sempre per la casa editrice fiorentina illustra nel 1934 Le avventure di Pinocchio. Dopo la guerra collabora, insieme al fratello Giovanni, anch’egli illustratore, con «La settimana dei ragazzi» di Laura Orvieto. Lavora come illustratore anche per le case editrici SEI e Marzocco; negli anni Sessanta decide di dedicarsi soltanto alla pittura.
Muore a Firenze il 9 aprile 2001.
Bibliografia e sitografia:
- Antonio Faeti, Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia, Torino, Einaudi, 1972.
- Fondazione Franco Fossati. Museo del fumetto e della comunicazione, http://www.lfb.it/fff/ill/aut/f/faorzi_fiorenzo.htm
- Letteratura dimenticata, http://www.letteraturadimenticata.it/Illustratori%20D-L.htm