Il Ms. B.1856: Dolcino e i dolciniani a Bologna e Modena
Il Ms. B.1856: Dolcino e i dolciniani a Bologna e Modena

Dalla più volte citata prefazione di Arnaldo Segarizzi cogliamo un ultimo spunto. Vi si parla infatti di un fugace soggiorno bolognese di Dolcino (p. XXXIII) ma soprattutto di un «poderoso codice membranaceo del primo trecento della comunale di Bologna [...], intitolato Acta Sancti Officii Bononie, perché contenente numerose inquisizioni e sentenze contro eretici o creduti tali delle diocesi bolognese e modenese dal 1291 al 1309, [...] descritto dal Frati nella sua Bibliografia bolognese al n. 3088, indi studiato dall’Aldrovandi, che ne trasse alcuni documenti» (p. XXVIII). La comunale di Bologna è naturalmente l’Archiginnasio e il codice citato è il manoscritto B.1856. Frati lo indica come: Liber Confessionum et citationum Hereticorum in Bononia, provincia Lombardiae. In parte è stato pubblicato in: Luigi Aldrovandi, Acta Sancti Officii Bononiae. Ab anno 1291 ad annum 1309, «Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le provincie di Romagna», ser. 3., XIV, 1896, p. 225-300 (articolo corredato dell’utilissimo indice del manoscritto).

Proprio su questo codice Segarizzi segnala il passaggio del frate eretico da Bologna (c. 128r), ma in queste carte si trova spesso il nome di Dolcino e del suo predecessore Gherardo Segarelli da Parma. La loro predicazione aveva infatti trovato terreno fertile nelle diocesi di Bologna e Modena, di cui il manoscritto riporta gli atti inquisitori. Vediamo a solo titolo di esempio le prime due carte (c. 79r-80v) della sentenza che conclude il processo intentato a Rolandino de Ollis da Modena, datata 8 ottobre 1304. Abbiamo segnato alcuni dei passi in cui troviamo i nomi di Segarelli e Dolcino: Rolandino infatti è accusato di essere seguace della setta da loro fondata, gli Apostolici o, per l’Inquisizione, gli Pseudoapostoli. Luigi Aldrovandi non riporta questa sentenza ma il nome di Rolandino compare in altri processi da lui pubblicati, tanto che gli dedica una nota per informare che è stato «bruciato per eretico recidivo» (p. 267, nota 1). Queste carte sono invece pubblicate da Segarizzi nel tomo 9.5 dei Rerum Italicarum Scriptores (p. 66-68).

 

[Liber Confessionum et citationum Hereticorum in Bononia, provincia Lombardiae], sec. XIII-XIV.

Collocazione: Ms. B.1856