
Un’altra immagine tratta dalle dispense dell’Esposizione del 1889 illustra uno dei temi che, introdotto nel capitolo terzo, Chez Magny, verrà ripreso più avanti nel diario che Simonini e il suo alter ego, l’abate Dalla Piccola, stanno scrivendo per ricordare gli eventi degli anni precedenti. Nel ristorante che dà il titolo al capitolo il protagonista incontra molti medici della Salpêtrière, la clinica psichiatrica in cui il dottor Charcot e altri medici stanno sperimentando nuove cure dell’isteria femminile. Ipnotismo e magnetismo sono tecniche considerate ai confini fra scienza, magia e impostura. Così si esprime uno dei commensali di Simonini, il dottor Bourru: «Per noi quello che spesso avviene alla Salpêtrière sa più di teatro che di clinica psichiatrica» (p. 41).
Gli stessi dottori con cui Simonini condivide il pasto gli parlano per la prima volta di Diana Vaughan, che soffre di una dissociazione della personalità e che dal capitolo 22 diventerà collaboratrice del protagonista e di Léo Taxil.
L’Esposizione di Parigi del 1889 illustrata, n. 1 (1889)-n. 70 (1889), Milano, E. Sonzogno, 1890.