John Baskerville
John Baskerville

John Baskerville, che vediamo qui ritratto nell’antiporta di un libro a lui dedicato, era un tipografo inglese del Settecento. Il fatto che Cesari nel suo articolo lo citi come fonte di ispirazione per «una buona metà del nome del protagonista» - l’altra metà, Guglielmo, è inquivocabilmente un richiamo a Guglielmo da Occam, che del protagonista è amico e modello - non ci sembra un peccato di sovrainterpretazione, al di là del fatto che Eco avesse pensato o meno a questa possibilità. Come spiega più approfonditamente Cesari infatti Il nome della rosa è un libro che parla di libri non solo in senso citazionisitico, ma perché si occupa dell’importanza della realizzazione materiale della pagina tipografica. E in particolare sottolinea che è possibile realizzare un «bel libro per mezzo della pura e semplice tipografia» che continui in senso più terreno il virtuosismo calligrafico dei monaci copisti che era «eterna ripetizione della Scrittura divina». Queste erano le intenzioni di John Baskerville che, come dice il titolo del libro qui presentato, era non solo tipografo ma anche “fonditore di caratteri”, alla ricerca della bellezza materiale della scrittura. Ancora oggi il suo cognome richiama alla mente di ogni utilizzatore di scrittura su PC alcuni font comunemente in uso in ambito informatico. Si veda, a solo titolo di esempio, un campione dei caratteri realizzati e utilizzati da Baskervile, riprodotto in John Baskerville. A bibliography di Philip Gaskell.

Aggiungiamo, se necessario, che l’interpretazione arriva da quel Severino Cesari che, nei 40 anni successivi a questo suo articolo, realizzerà alcuni dei prodotti più innovativi del panorama editoriale mainstream, anche dal punto di vista della composizione grafica e tipografica.

Rubiamo ancora qualche parola a Cesari che accenna anche al nome del compagno di Guglielmo, «il novizio Adso (vedere il latino adsum, come dire ci sono, son qui [...])». Una lettura che ci pare significativa - a costo di essere tacciati di sovrainterpretazione da Eco - per un romanzo il cui titolo rimanda invece, lo abbiamo appena visto, all’artificio retorico dell’Ubi sunt?. Il giovane, piccolo Adso, personaggio comune di una storia minore, afferma la sua presenza, il suo esserci, in contrasto al vuoto lasciato dal decadere delle glorie terrene di tanti personaggi celebrati ma dei quali rimane solo il nome.

 

Josiah Henry Benton, John Baskerville, type-founder and printer. 1706-1775, rist. anast. dell’ed. 1914, New York, Franklin, 1968.

Collocazione: 4. F*. V. 129