Bartolomeo Anglico, De proprietatibus rerum (1491)
Bartolomeo Anglico, De proprietatibus rerum (1491)

In precedenza abbiamo sottolineato l’unicità di un manoscritto, innanzitutto in senso materiale. Sotto questo punto di vista le prime opere a stampa sembrano perseguire questo stesso status di unicità. Due diversi esemplari di un incunabolo infatti non saranno mai esattamente uguali l’uno all’altro, per limiti tecnici del processo di stampa ma anche per un desiderio di personalizzazione dell’esemplare da parte del possessore. Si pensi, come esempio più immediato, alla consuetudine di non stampare la prima lettera del testo (o di un capitolo) per inserire in seguito un capolettera miniato, come nella pagina che qui vediamo.

Spesso gli incunaboli presentano anche una serie di interventi manoscritti sui margini del libro che naturalmente non sono realizzati nel momento della produzione del volume, come accadeva per il lavoro dei copisti, ma che portano ugualmente quel volume a essere un oggetto unico. Tanto che può accadere che l’interesse che ancora oggi desta in noi quel volume sia legato più alla sua materialità che al testo che tramanda.

Ancora oggi ognuno annota i propri libri ma difficilmente la cosa riveste un interesse, a meno che le note non siano quelle lasciate da un personaggio di rilievo. Anche in questo caso comunque l’interesse risiede quasi sempre nel contenuto di quelle note, non nella loro materialità, nella loro forma. Ricercare queste tracce nei libri antichi invece rivela spesso una diversa modalità di concepire l’opera e il libro, abitudini oggi ormai scomparse, modi di ragionare e affrontare un testo a cui non siamo più abituati. Abbiamo ricercato in alcuni incunaboli alcuni esempi che presentiamo in questa e nelle prossime immagini. Può trattarsi di vere e proprie decorazioni che imitano i marginalia dei manoscritti, di segni per aiutare la memoria - stilizzati o più realistici - o di veri e propri disegni che possono non avere nessuna relazione con il testo, realizzati dal lettore (o meglio: da uno dei lettori che hanno preso in mano quel libro nel corso dei secoli) senza uno scopo reale.

 

Bartolomeo Anglico, De proprietatibus rerum, Strasburgo, [tip. del Jordanus = Georg Husner], altera die post Sancti Laurentii [11 VIII] 1491.

Collocazione: 16. G. V. 8