![Giuseppe Guidicini e Domenico Ramponi, Castigo della tortura ossia della Corda e Condannato alla morte assistito dal Confortatore incamminandosi verso il patibolo](https://assets.culturabologna.it/3d98aeda-e0fa-4db8-8d78-0042dddf930d-giuseppe-guidicini-e-domenico-ramponi-castigo-della-tortura-ossia-della-corda-e-condannato-alla-morte-assistito-dal-confortatore-incamminandosi-verso-il-patibolo.jpeg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
Prima dell’esecuzione capitale, spesso il prigioniero veniva torturato. Torneremo su questo tema, molto sentito da Evangelisti e presente nei romanzi risorgimentali, ad evidenziare la crudeltà dei governanti, stranieri e non. L’acquerello a sinistra mostra una delle torture più diffuse, quella della sospensione alla corda.
A destra invece è ritratto un confortatore che, come dice ancora Fanti, «assiste il condannato e affinché, durante il tragitto verso il patibolo, non guardi la folla degli astanti distogliendo la sua attenzione dai pensieri di rassegnazione e di salvezza eterna, gli mette davanti al viso la “tavoletta”. Questa era un’immagine sacra che i confortatori ponevano sotto gli occhi dei condannati fino al patibolo [...] per impedirgli di vedere ciò che poteva incutergli terrore e disperazione» (p. 101). È possibile vedere il confortatore con la tavoletta anche nella scena dell’impiccagione presentata in precedenza.
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Vestiari, usi, costumi di Bologna cessati nell’anno 1796. Raccolti da Giuseppe Guidicini nel MDCCCVIII.