L'étranger mystérieux
Con L’étranger mystérieux di Mark Twain, ATAK fa nuovamente risplendere la fascinosa potenza del suo stile che vive di una propria ineludibile caratterizzazione. Brandelli di colore, volute sinuose, sottolineature aspre, tocchi improvvisi di luce si confondono entro una dimensione coerente che ripercorre le contrade rischiose dell’espressionismo però non disdegnando certe eleganze perfino accentuate e puramente ornamentali. Si tratta di un genuino commento, dove l’acre violenza del narratore è benissimo accompagnata da questo universo di figure, riassuntive e nuove proprio perché così colte da apparire scaturite da un orizzonte bibliotecario. Il modo di illustrare che è proprio di ATAK, sente profondamente i suoni, le voci, le bizzarrie, le stranezze di un tessuto narrativo assolutamente sconcertante. La scelta delle pagine di Twain tiene conto di una visione del mondo che è pervasa dai suoi stessi umori, che si nutre di un colorismo micidiale, che deforma o intenerisce a proprio piacere. Goyesco fino al punto di creare tanti capricci, ATAK si farebbe ammirare da Tom e da Joe l’indiano.