Fare autobiografico. Tra scrittura, oralità e fotografia
Bibliografia scelta e commentata da Angela Mazzetti
Ricordare è una necessità umana importante sotto molti punti di vista.
Per quanto riguarda IL FARE AUTOBIOGRAFICO, ricordare è una opportunità che consente di rinnovare il proprio sguardo sulla vita attraversata; permette di meditare sulle proprie caratteristiche personali, di mettere a fuoco alcune delle strade intraprese vivendo, di ricomprendere i propri sogni, le relazioni, gli incontri determinanti, e di ricominciare a percorrere i propri giorni con uno spirito più maturo e critico.
I fili del passato, attraverso l’azione della memoria, sono ri-tessuti, ri-collegati al presente e vanno a formare una base interiore più salda per continuare ad inoltrarsi nel futuro.
Ricordare, raccontarsi, trasmettere la propria storia, tra difficoltà e capacità che diventano quasi eroismi quotidiani, fa parte di un bisogno che giovani e adulti provano a un certo punto della loro vita. E tutto questo si trasforma in un immenso patrimonio di testimonianze uniche e irripetibili, come unico e irripetibile è ogni individuo.
Nel FARE AUTOBIOGRAFICO, e quindi durante lo sviluppo delle autobiografie, che scaturiscono usualmente dal forte desiderio di scrivere di sé, o delle biografie, con le quali si raccolgono storie di altri o si aiutano eventuali espressioni stentate, le parole che escono dalla penna, o che comunque diventano narrazione, di solito offrono forti emozioni. Scrivere, ricordare, esplorare i propri vissuti realizza un ascolto speciale e una modalità di cura di sé e degli altri, che può diventare condivisione di esperienze e autoformazione personale.
Questa bibliografia nasce dagli studi e dalle pratiche dell’autrice, che è esperta e consulente in scrittura e narrazione autobiografica presso la LUA - Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (AR), triennio Mnemosyne (2008-2010).
In precedenza, la sua formazione umanistica è avvenuta: per arte e comunicazione presso il DAMS della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna, per la capacità di ascolto di sé e degli altri presso la Scuola dell’Ascolto di Milano, per il sostegno nel lutto per corrispondenza presso l’Associazione Maria Bianchi di Suzzara (MN).
Nel desiderio di restituire agli interessati questo percorso sfaccettato, Angela ha svolto
approfondite ricerche presso la Biblioteca Lame-Cesare Malservisi, e ha valutato che i testi presentati di seguito possono offrire importanti incentivi a ricordare, a raccontare e a scrivere di sé.
L’utente della Biblioteca troverà la maggior parte dei libri citati già presenti nella sede di questa istituzione, quelli che riportano accanto al titolo una (*), o rintracciabili presso altre biblioteche della Città e della provincia attraverso il prestito interbibliotecario.
Tra questi si sono voluti evidenziare per primi quelli che riportano le storie di vita di persone che abitano od operano, o hanno abitato e operato, nella zona Lame e le raccolte di storie e di luoghi, che hanno teso a salvaguardare tradizioni che potevano andare perdute (prima sezione). Sono tutte opere che danno testimonianza di una vitalità che diventa risorsa per questa comunità; opere che rivelano un’attenzione alla vita degli altri - vissuti storici e affettivi - che contribuiscono a conoscersi più profondamente e a far nascere legami di vicinanza attraverso la custodia e la valorizzazione della loro memoria.
Nelle ulteriori tre sezioni si trovano i testi che rappresentano invece lo studio di docenti e di promotori della narrazione e dell’ascolto che favoriscono la pensosità interiore per avvicinarsi al fare autobiografico con sensibilità, attenzione e cura; alcuni volumi sono utili pure per invitare bambini e ragazzi a riflettere sull’autobiografia, altri sono indicati per il sostegno nelle fragilità della memoria e nei percorsi di elaborazione delle perdite.
Scorrendo i testi, si potranno trovare descrizioni sulla funzione della memoria, sul valore della scrittura e del racconto orale di sé, nonché sulla funzione delle fotografie come spunto narrativo.
Un’altra annotazione si rende necessaria: Il mondo dell’autobiografia, in ambito letterario, è rappresentato da molti autori noti ed è risultato arduo citarli in modo congruo. I bibliotecari sono a disposizione per il loro reperimento.
La bibliografia è stata suddivisa in quattro parti per agevolare il lettore nella ricerca dei testi:
1. Autobiografi e biografi o raccoglitori di storie di persone e di luoghi, attraverso la scrittura, l’oralità, la fotografia e i filmati (collaboratori della Biblioteca, di altre istituzioni della zona Lame o singoli interessati).
2. Studiosi e promotori della cultura autobiografica – a livello nazionale ed estero – che, su questo tema, hanno favorito lo sviluppo di pensosità interiore, di ascolto (attraverso studi filosofici, pedagogici, psicologici), di cura, di autoformazione e di formazione creativa.
3. Esperti in ambito auto-biografico, formatori e facilitatori che hanno proposto applicazioni pratiche per la narrazione personale e applicazioni in laboratori autobiografici in gruppo.
4. Studiosi e professionisti del mondo fotografico (fotografi, critici, giornalisti, docenti) - a livello nazionale ed estero - che sono promotori del pensiero per immagini, del saper guardare e del saper ascoltare, anche sul piano filosofico e psicologico.