10 settembre 2023, 17:30
copertina di Baccanti

spettacolo itinerante nel parco di Villa Aldini (BO)

Euripide | inosservanza 2023 | Villa Aldini |  archiviozeta

La compagnia archiviozeta (Premio Rete Critica 2014) a maggio del 2023 debutta a Villa Aldini, nell’ambito di inosservanza – progetto di residenza artistica e riqualificazione urbana nato in collaborazione con il Comune di Bologna – con una nuova produzione e affronta per la prima volta una tragedia di Euripide: Baccanti.

Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti guidano un affiatato gruppo di giovani attrici e attori alla scoperta di uno dei testi fondamentali del teatro antico, un inno alla vita indistruttibile, un capolavoro poetico e filosofico contemporaneo. La sfida è di provare a rileggere la tragedia con occhi nuovi, cercando di rimuovere il deposito di immagini stereotipate accumulatesi nel corso del tempo: andare al cuore dell’antico edificio tragico per far emergere nuove vie sia per quanto riguarda l’analisi del testo che la messa in scena.

La storia di Dioniso è un viaggio multiforme che parte da molto lontano e si sovrappone e mischia con le leggende indiane di Śiva: potremmo dire che il Dionisismo è stata una declinazione occidentale dello Shivaismo e ha rappresentato, in immagini e in versi, l’essere umano in comunione con il tutto, con la vita selvaggia, con gli animali della montagna e con la foresta. Per dare corpo e vita al nostro Dioniso e porlo al centro delle domande cruciali del nostro tempo – a partire dal nostro rapporto con la natura – abbiamo deciso di rifarci liberamente alla cultura indiana – così distante ma ancora così viva – a quel variopinto giacimento di gesti, posture, sguardi; un vero e proprio alfabeto fisico che abbiamo iniziato ad esplorare sapientemente guidati da Giuditta de Concini, maestra di danza indiana Bharatanatyam. Anche la partitura musicale pensata con Patrizio Barontini, eseguita dal vivo, è un contrappunto che dialoga costantemente con la parola, innervandola con estrema delicatezza di ritmi, echi, melodie esoticamente dionisiache ma che spesso scivolano verso la modernità.

Siamo immersi in un mondo ambiguo e misterioso che Euripide con estrema saggezza dissemina di tranelli, false piste, equivoci, pericoli. Il discorso su Dioniso è complesso perché per la prima volta si manifesta sulla scena, nel teatro a lui intitolato, un attore che dichiara di essere egli stesso Dioniso, il dio del teatro: è quindi prima di tutto una riflessione sul teatro e il suo doppio, sul vedere e sull’illusione di vedere. Anche per questo nel nostro allestimento Dioniso è interpretato – in simbiosi – da un’attrice e da un attore contemporaneamente, a significare la natura doppia, imprendibile, androgina e instabile del dio fanciullo e toro, sacerdote e regista. Penteo invece è interpretato da un’attrice che impersona un uomo che si traveste da donna: la stessa attrice, nella scena finale, andrà a interpretare anche la madre Agave, che rientra in scena dopo aver decapitato – in realtà nella finzione smascherato – il figlio Penteo, cioè se stessa/o. Come sempre nel teatro greco il gioco delle parti è indissolubilmente legato al significato. Il coro di Baccanti che lavora in scena ispirandosi ad un canone coreografico e musicale orientale, in questo spettacolo metamorfico, è interpretato da attori uomini che sono, a loro volta, le maschere liquide del dio: miele, acqua, latte e naturalmente vino. Il coro evoca e incarna le meravigliose narrazioni del mito e si fa messaggero dei racconti, di tutto quello che in scena non vedremo mai.

Lo spettacolo è anche un viaggio nei diversi luoghi del parco di Villa Aldini: la Chiesa della Rotonda della Madonna del Monte è santuario di Dioniso e tomba di sua madre Semele, la Villa con il colonnato e il timpano neoclassico è Tebe e palazzo di Penteo, il parco e il bosco diventano il mitico monte Citerone dove si arriverà alla fine per ascoltare le descrizioni meticolosamente ossessive dei messaggeri che sfidano a parole la natura: le parole in accumulo sono qui per celebrare i culti del nuovo dio straniero, un dio effimero che danza e che continuamente distrugge e rifà il teatro del mondo, un dio che si nasconde, un dio che ci guida inesorabilmente verso la tragedia delle immagini e dello sguardo, nel vano tentativo di ricomporre i pezzi dispersi della visione del cosmo.


Drammaturgia e regia Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
uno spettacolo itinerante nel parco di Villa Aldini via dell’Osservanza, 37 – Bologna
prenotazione obbligatoria qui
info 334 9553640
ingressi intero 20€ – ridotti 10€
al termine dello spettacolo aprirà il punto ristoro a cura di La Zappa e il Mestolo
nell’ambito di inosservanza 2023
31 maggio - 11 giugno ore 19
inosservanza | Villa Aldini | Bologna