![Luigi Motta - Emilio Salgari, Lo scettro di Sandokan (1928)](https://assets.culturabologna.it/ae29fcd9-9d5b-4236-9bac-05c9e345dd2c-luigi-motta-emilio-salgari-lo-scettro-di-sandokan-1928.jpeg/658e92357ddaf83a37526e47323880e7e339b4c0.jpg)
Evangelisti dedica un saggio “riabilitatorio” a Luigi Motta (Apologia della sottoletteratura [1998], p. 67-72), che oltre a un numero incredibile di romanzi “in proprio” firmò anche «numerose “collaborazioni postume” alquanto dubbie, con Emilio Salgari» (p. 67). Evangelisti celebra Motta - convinto antifascista che mai volle piegarsi al regime e che per questo pagò un duro pegno - in quanto esempio di come le scelte narrative non possano essere disgiunte da quelle politiche e quindi di come spesso sia la paraletteratura (o addirittura la sottoletteratura del titolo del saggio) il «veicolo naturale di tematiche antagoniste» (p. 72).
In queste immagini e in quelle successive vediamo il frontespizio e alcune illustrazioni (realizzate dal pittore Fabio Fabbi) di una delle tante “collaborazioni dubbie” fra Motta e Salgari.
Luigi Motta, Emilio Salgari, Lo scettro di Sandokan, Milano, Sonzogno, 1928.