
Lezioni di cose. Un universo a portata di mano
dai 10 anni
Questo libro è bellissimo ma un incubo per le bibliotecarie. Lezioni di cose, ma quali cose? tantissime! Parla di molti oggetti di uso comune. Allora una biblioteacaria pensa: lo metto tra i libri sulle invenzioni. Come è nato il bottone, il frisbee, l’imbuto. E invece no, perché questo libro non dice solo dove, come e quando una data cosa è stata inventata ma anche per cosa si usa, quali sono gli ambiti nei quali è conosciuta.
“Allora potrebbe stare fra i libri di tecnologia?” pensa la bibliotecaria.
Poi però il discorso dell’autore va avanti e diventa un’osservazione minuziosa e dall’osservazione nascono molte riflessioni e Lezioni di cose diventa quasi un libro di filosofia.
Le cose poi non hanno alcun legame fra loro: oltre a quelle dette prima ci sono anche il coltellino, il vaso di fiori, il salvadanaio e il dado e tante altre ancora.
Nel frattempo che pensiamo su quale scaffale metterlo, voi leggetelo e dateci un’opinione. L’autore ha detto di averci messo cinque anni per scriverlo e ci crediamo. A noi è piaciuto tanto perché fa pensare che mentre tante persone parlano con superficialità di cose importanti, si può fare anche la cosa inversa e parlare seriamente e filosoficamente anche di cose che sembrano di nessuna importanza.