
빨간 사과가 먹고 싶다면
Un racconto fotografico stupefacente immerge il lettore nella quotidianità di un’infanzia coreana, nei suoi aspetti poetici e imprendibili, nei gesti divertenti e nascosti, nei movimenti e nelle visioni di un istante, che la rendono universale. L’attesa, un albero di mele piantato da un nonno quando è nato un bambino, la mela che matura, il desiderio e il tempo, l’arco dell’esperienza e la dilatazione del momento presente, le relazioni fra le generazioni, il corpo, il gusto e il contatto con la terra, il gioco, la complicità, la meraviglia del mutamento: con delicatezza e gentilezza l’opera restituisce al lettore visioni di grande e potente bellezza, sospese in un linguaggio rarefatto che non rifugge il nonsense o l’andamento lirico ma gioca con la ripetizione e la rima per raccontare il mistero del tempo e del senso bambino. Insieme al linguaggio fotografico e a quello testuale, la tipografia occupa un ruolo centrale nella narrazione, ne sottolinea la voce, ne amplifica e discute i confini espressivi: queste pagine sono luoghi dove è desiderabile soffermarsi, con stupore, per godere di una porzione di vita e di mondo al contempo interiore e concreto, e di uno sguardo memore che sembra qui racchiuso e prestato al lettore.