
Per citare scherzosamente il «formidabile colpo di scena» con cui si apre «il Manifesto dei comunisti di Marx» (p. 390), potremmo dire che uno spettro si aggira per le pagine di Il cimitero di Praga. E anche per le stanze della casa del suo protagonista, visto che nella seconda metà del romanzo Simonini trova spesso tracce di estranei che lo spiano fin dentro la sua abitazione per scoprire i suoi segreti. È lo spettro del servizio segreto russo in Francia, l’Okhrana, con cui Simonini finirà per collaborare dopo essere entrato in contatto con Rachkovskij, che alla fine del romanzo lo ricatterà per ottenere i documenti ai quali il capitano lavora da anni. Questi «Protocolli Praghesi (così almeno li designavo)» (p. 321) sono l’approdo finale della sua carriera di falsario, il punto più alto di decenni di ritocchi, aggiunte, scoperte e invenzioni. Il suo capolavoro di «maestro del riciclo» (p. 401), come affettuosamente lo definisce padre Bergamaschi.
Dal momento in cui lo cede a Rachkovskij, Simonini perde il controllo del suo lavoro che - in un futuro romanzesco che non deve necessariamente coincidere con gli eventi storici - tornerà alla luce proprio in Russia, adeguatamente adattato alle esigenze dell’Okhrana.
Siamo finalmente arrivati al testo che, dopo una diffusione limitata in un primo tempo alla sola Russia, negli anni Venti del secolo scorso inizia a diffondersi anche in Europa occidentale (grazie a una traduzione inglese) e a essere definito Protocolli dei Savi Anziani di Sion. In Inghilterra già nel 1920 ne viene assodata la falsità, ma questo non impedisce che i Protocolli continuino a diffondersi in altri paesi e a essere considerati opera autentica.
In Italia approdano nel 1921: questa l’edizione pubblicata dalla rivista «La Vita Italiana». Il testo vero e proprio dei Protocolli è corredato da una serie di appendici esplicative, come mostra l’indice. L’opera non ottiene in realtà grande interesse nel nostro paese. Solo 15 anni dopo, lo vediamo nelle prossime immagini, viene rilanciata con successo ben più elevato.
Protocolli dei "Savi Anziani" di Sion. L'Internazionale ebraica, versione italiana con appendice, [a cura di] Sergyei Nilus, Roma, La Vita Italiana, 1921.