
Quello con Léo Taxil è forse il sodalizio più duraturo e redditizio instaurato da Simonini, che però si presenta sempre allo scrittore - ex massone falsamente convertitosi a un cristianesimo reazionario - con il travestimento dell’abate Dalla Piccola. Ne nasce una vera e propria industria culturale che mira a vendere più libri possibile, sfruttando scandali, controversie, pregiudizi. E sfruttando anche Diana Vaughan, affetta da problemi psichici ed elevata a misterioso fenomeno da baraccone.
Nella prefazione a questo Les frères Trois-Points (qui il frontespizio del primo volume della prima edizione) si vede che l’opera fa parte di un vero e proprio piano editoriale programmato e studiato che ha il titolo complessivo di Revélations complètes sur la Franc-Maçonnerie.
Léo Taxil, Les frères Trois-Points, nouvelle éd., 2 vol., Parigi, Letouzey et Ané, s.d.