
Eco pone in esergo al suo romanzo una citazione tratta da La Ca’ dei cani, racconto di Carlo Tenca del 1840:
Perché gli episodi sono pur necessari, anzi costituiscono la parte principale di un racconto storico, vi abbiamo introdotto la esecuzione di cento cittadini sulla pubblica piazza, quella di due frati abbruciati vivi, l’apparizione di una cometa, tutte descrizioni che valgono per quelle di cento tornei, e che hanno il pregio di sviare più che mai la mente del lettore dal fatto principale.
Le questioni trattate nell’immagine precedente sono già poste sul tavolo in questa citazione: il racconto storico si arricchisce di episodi che servono a distrarre il lettore, rendendo più interessante la lettura rispetto alla semplice narrazione dei fatti storicamente documentata. Nell’introduzione a questa edizione dell’opera di Tenca, pubblicata nel 1985, la curatrice Marinella Colummi Camerino richiama da subito quelle «trasformazioni indotte [...] dall’incipiente industrializzazione dell’editoria» (p. 6) che si incontrano anche nel romanzo di Eco, sia quando si parla del feuilleton che quando, soprattutto nella parte finale del testo, il desiderio di guadagnare denaro dalla vendita dei libri si intreccia a quello di diffondere specifici messaggi, spingendo il protagonista a mettere in piedi una vera e propria fabbrica di bestsellers.
Carlo Tenca, La Ca' dei cani, a cura di Marinella Colummi Camerino, [Napoli], Guida, [1985].
Collocazione: ANCESCHI D, 23, 24