REPORT N. 95 - Q DI LUTHER BLISSET
Mercoledì 2 ottobre 2024, ore 17.00
XCV incontro del Gruppo di lettura Leggerezza
Riforme, potere e sedizione, depravazione, cospirazioni, vendette, speculazioni e soprusi, davvero nulla manca in questo magnifico affresco, che abbraccia oltre trenta anni del XVI secolo e richiama alla mente quelle grandi e affollatissime, minuziose tele di Bruegel. Non romanzo ma storia romanzata, condensata in un libro poderoso che ha scoraggiato e indotto parecchi dei nostri lettori ad abbandonare la lettura nel corso della prima parte - quasi 200 pagine - che effettivamente presenta una congerie di personaggi che compaiono, agiscono e passano senza che si sappia nulla di loro, tranne il fugace ruolo giocato hic et nunc. La difficoltà maggiore è nell'affrontare la narrazione stringata, dall'andamento sincopato, e la caterva di nomi, tedeschi e non, della cui funzione resta molto poco, impedendo di inquadrarli e tenerli a mente. Tutti, comunque, rigorosamente storici.
Evidente che l'opera non sia frutto di un'unica penna, ma addirittura di cinque; lo rivela una
scrittura che cambia palesemente, diviene più distesa e a tratti trova espressioni di grande bellezza e profondità. Sul piano lessicale niente di più del registro colloquiale familiare, a volte scurrile. Nella seconda parte il contesto italiano, in cui spicca una Venezia affascinate, infida e sorniona, naturalmente ne facilita la fruizione. 'Grandioso' e 'straordinario' sono i giudizi, espressi con convinzione da chi l'ha goduto appieno e per intero, peraltro raramente emersi nel corso della lunga vita del nostro Gruppo. L'apprezzamento va soprattutto all'ampia, accurata ricerca storica che vi sottende, visto che raramente nel corso normale degli studi si ha modo di approfondire tali eventi.
Tema preminente è la rivolta popolare, quasi un'attuale rivoluzione del proletariato, innescata da Lutero a Wittenberg, che fa proseliti nei Paesi nordeuropei per espandersi progressivamente, nonostante le sonore sconfitte, ed evolvere in forme via via differenti a seconda delle categorie sociali che vi sono coinvolte: contadini, artigiani, lenoni, attori, che insorgono al richiamo dell'omnia sunt communia - tutto è di tutti - dilagante nella società oppressa dal potere vessatorio di nobili e cardinali, dopo secoli di tacita sottomissione medioevale. La figura dominante del cardinale Carafa, futuro papa Paolo IV, è emblematica della corruzione dilagante nella Chiesa cattolica, che predica il Timore di Dio utilizzandolo come arma per tenere sottomesso il popolo credente alla volontà del Vaticano.
Il narrante, dai numerosi nomi di facciata proclamati impunemente per adeguarsi alle esigenze del momento e soprattutto per sfuggire alla probabile esecuzione, attraversa tanti eventi diversi pur avendo chiara coscienza delle proprie convinzioni e maneggia indifferentemente fucili e libri per proclamare le teorie anabattiste di cui diviene accanito sostenitore. Marginali le poche donne. L'arcano dell'identità di Q, personaggio meschino e asservito al potere, viene svelato nel finale del libro.
In conclusione quest'opera costituisce l'espressione di protesta dei Wu Ming, non solo nei riguardi della società attuale, ma specificatamente contro la consuetudine della difesa della proprietà intellettuale, grazie alla distribuzione libera, anti-copyright.
Termine dell'incontro alle ore 18.45
Per l’appuntamento di mercoledì 6 novembre 2024 alle ore 17.00 si leggerà:
L'ipotesi del male di Donato Carrisi.
Per l’appuntamento di mercoledì 4 dicembre2024 alle h. 17.00 si leggerà:
L'enigma della camera 622 di Joël Dicker.
Sofia Iaccarino