REPORT N. 89 - GDL LEGGEREZZA - LA PROMESSA di Friedrich Dürrenmatt
Mercoledì 10 gennaio 2024, ore 17.00
LXXXIX incontro del Gruppo di lettura Leggerezza
La Svizzera, a tratti dolce come quella di Heidi, più spesso desolata come quelle lande polverose del Texas dove un distributore di carburanti è l'unica oasi agognata, piuttosto strana per chi ci ha vissuto davvero, fa da sfondo a questo romanzo, risultato dai giudizi dei presenti piuttosto divisivo.
Incisiva è la scrittura essenziale, ma colta e sorvegliata, dapprima sincopata e poi più distesa, non facile per la sovrapposizione delle voci narranti e comunque dal ritmo incalzante per i dialoghi ridotti al minimo, mancano quasi del tutto le emozioni e lascia a chi legge il ruolo di freddo osservatore senza coinvolgimento, in un ambiente cupo. Se qualche sentimento ha suscitato, si tratta di amarezza. Nessuna indulgenza per i particolari o le descrizioni, soltanto fatti.
Non è un giallo consolatorio col lieto fine appagante per il bravo lettore, in cui il bravo poliziotto trionfa; è un giallo spiazzante dalla trama labile e costretta; non è un giallo, almeno nell'accezione largamente diffusa e di successo. Nessuna realtà da dominare conducendo per mano lungo le indagini, come fa il bravo scrittore. Si tratta piuttosto del racconto di una vera tragedia, anche piuttosto attuale, tutta a sfondo psicologico. Manca la profondità che ci si aspetterebbe da una simile situazione, in ogni caso la struttura è originale ed accattivante. Il finale risulta alquanto posticcio, quasi a dovere una chiusura accettabile al paziente fruitore.
Alcuni personaggi minori lungo la narrazione, tra cui spiccano la vecchia signora moribonda, leggera e sarcastica, ancorché inconsapevole del suo ruolo nella faccenda e l'ingenua prostituta che crede di aver trovato un approdo sicuro con la sua bambina, oggetto degli scherzi di almeno un paio di menti squilibrate.
Ma assolutamente preminente è il protagonista e soltanto lui, Matthäi, l'investigatore dalla brillante carriera. Caduto nella trappola di una promessa sfuggita in un momento di debolezza emotiva, inizialmente sembra coinvolto nel dolore altrui, poi si rivela algido nei rapporti, arido e testardo, senza la minima empatia o tenerezza. Di fatto persegue il suo scopo con un'ossessione che passa oltre qualunque limite, fino al crimine. Autentico altruismo, lealtà alla parola data? La figura che infine emerge dalla sua storia suggerisce tutt'altro: accanimento con i mezzi e le conseguenze più atroci, autodistruzione di un'acuta intelligenza, soltanto allo scopo di ottenere il riconoscimento di essere l'unico dalla parte della ragione.
Bellissimo ritratto di un perdente, di un narcisista che perde se stesso.
Il tema del libro è il dominio del Caos, forse anche del Fato, sulla vita umana, come nel racconto successivo Morte della Pizia. Non c'è logica nell'imponderabile, la realtà non sarà mai sottomessa a regole, non ha bisogno di essere verosimile, come diceva Pirandello. D'altronde, a detta dell'Autore stesso, è bene mantenere una "piccola isola di disordine" nell'organizzare la propria esistenza. Non meno evidente il suo pessimismo nei confronti della giustizia degli uomini.
Termine dell'incontro alle ore 18,45.
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