REPORT N. 81 - GDL LEGGEREZZA - Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi
Mercoledì 1 febbraio 2023, ore 17.00
LXXXI incontro del Gruppo di lettura Leggerezza
in Biblioteca Lame, sala dell'emeroteca
Il considerevole successo editoriale di questo titolo ha trovato pieno riscontro positivo tra i nostri lettori. Scelto per una migliore conoscenza della letteratura nipponica, il romanzo è risultato sobrio, semplice e chiaro nella scrittura - benché con la difficoltà tutta occidentale per i nomi dei personaggi - un po' ripetitivo, ma coinvolgente ed emozionante, addirittura commovente. Sembra una sceneggiatura teatrale (del teatro Kabuki, ovviamente), oscilla tra realtà e onirico, dove tutto è pervaso da un senso di dolcezza, di delicatezza e sensibilità. Le pochissime voci dissonanti riferiscono delusione e rilevano le incongruenze di quello che si propone come un viaggio nel tempo, da realizzare in modo alquanto insolito.
L'atmosfera del piccolo bar, in un seminterrato senza finestre, molto scenografico, con i tre orologi a significare il presente, il passato e il futuro, dove la dinamica temporale è sospesa, promette qualcosa di soprannaturale, che però accade raramente e solo a certe condizioni. La macchina del caffè e il din-don della campanella all'ingresso scandiscono i tempi quotidiani dei protagonisti delle quattro storie che coinvolgono tutti i presenti nel locale, anche estranei, e confluiscono tutte nella stessa richiesta di ritorno al passato e, perché no, di una capatina nel futuro. Ognuno presenta la sua esigenza nata dal disagio attuale, per rivivere forse una colpa, o una mancanza, in chiave positiva. Ognuno è disposto a sedersi su quella specifica sedia che lo porterà nel momento esatto che desidera richiamare. Ma quel posto è perennemente occupato da una figura femminile vestita di bianco che legge un libro d'amore, un fantasma rimasto intrappolato nel passato, a rappresentare chi rimane bloccato negli errori dei propri avi, forse per giustificare se stesso e la sua condizione presente. Bisognerà approfittare del momento in cui il fantasma va in bagno per poter prendere posizione e partire, salvo poi subire gli improperi del soggetto spodestato.
Qui subentra la ritualità tipica della cultura giapponese, così avulsa dai nostri comportamenti. Le regole per ottenere l'esperienza sono rigide e, fra queste, due fondamentali: il salto nel passato non può modificare il presente e bisognerà tornare prima che il caffè si raffreddi. Del viaggio nel tempo è evidente la simbologia. Il caffè versato lentamente da una speciale caffettiera d'argento è una metafora della vita. Bisogna agire finché ce n'è la possibilità. La vita è l'oggi, e quello che conta è non perdere l'attimo.Il dibattito nel Gruppo si fa vivace su questo libro denso di temi. Si richiama la figura di Clarence, l'angelo 'di seconda classe' del film di Capra La vita è meravigliosa, per asserire il valore della vita in sé e si cita la poesia di Frost La strada non presa: il rammarico è inutile, non c'è una verità oggettiva. Ciascuno tesse la propria esistenza grazie alle scelte che ha compiuto e l'esperienza non salva dagli errori. Si può tornare sul passato non per cambiare la realtà presente ma per una sorta di presa di coscienza allo scopo di correggere gli atteggiamenti da tenere nei rapporti con gli altri, negli incontri casuali, nelle amicizie, negli affetti. Inevitabimente riflettere sul passato provoca il rimpianto, soprattutto riguardo a relazioni concluse - perché il caffè è ormai freddo -, rimpianto delle cose non dette e dei gesti non compiuti, delle occasioni mancate. L'amore ed il rimpianto si mescolano e può darsi che resti la pace con se stessi. Il viaggio per migliorare se stessi. Quasi un'assoluzione.
Termine dell'incontro alle ore 18,45.
Per l’appuntamento di mercoledì 1 marzo 2023 alle h. 17.00 si leggerà:
Le cattive di Camila Sosa Villada
Per l’appuntamento di mercoledì 5 aprile 2023 alle ore 17.00 si leggerà:
Il gusto proibito dello zenzero di Jamie Ford
Sofia Iaccarino