REPORT N. 33 - GDL LEGGEREZZA - Teresa Batista stanca di guerra di Jorge Amado
Mercoledì 11 ottobre 2017, ore 17.00
XXXIII incontro del Gruppo di lettura Leggerezza.
Saletta del piano terra – Biblioteca Lame.
Si rileva prima di tutto che alcuni non ne hanno portato a termine la lettura, per motivi diversi.
Qualcuno ha ricevuto tardi il libro al rientro dalle vacanze, qualcuno l’ha cominciato ma non è riuscito a proseguire, soprattutto per le ripetizioni riscontrate. Questa fatica iniziale ritorna anche presso altri lettori che, invece, in seguito si sono lasciati coinvolgere fino alla fine. Alcune situazioni vengono riprese più e più volte e descritte in modo dettagliato e fin troppo esplicito secondo alcuni, al limite della pornografia - peraltro inutile al racconto - nel capitolo del rapporto con Justiniano, dove si è ipotizzato perfino un certo compiacimento dell’autore.
Certamente è un romanzo molto, molto lungo, che trabocca di ambienti, temi e personaggi, in uno stile particolare, fatto di continua alternanza di tempi narrativi e di eventi, abilmente intrecciati tra loro.
Singolare è l’espediente della figura di un narratore che fino alle ultime pagine non si riesce ad individuare e a collocare chiaramente nella trama, un cantastorie che rappresenta comunque un punto di vista estraneo alle vicende, perciò testimone e garante degli avvenimenti raccontati.
Si è apprezzata la coralità della narrazione che procede con ampio respiro; tipica di tutti i Sud del mondo, vi si rappresenta il quotidiano vivere in piazza, dove tutto, volenti o nolenti, è condiviso, le vicende dei singoli appartengono alla città intera e non si sfugge alla lentezza e al solleone; tutto è dilatato, anche le parole stesse dello scrittore. Inevitabile il richiamo agli ambienti del Garcia Marquez dei Cent’anni.
La miriade di personaggi secondari – a volte i più interessanti – è trama e sostanza essa stessa.
Teresa attraversa l’odio e l‘amore, il disprezzo e la devozione, la tracotanza e la solidarietà, la schiavitù e il potere, ma continua per la sua strada a testa alta, dignitosa e coraggiosa, sempre più forte, al punto da diventare trascinatrice di folle. Lei è il popolo, è un simbolo, come il Brasile sopporta malattie, drammi e sofferenze, ma non soccombe, benché stanca di guerra.
E’ un romanzo potente quanto eccessivo, ironico e tragico, la cui cifra è il contrasto. La religione, più superstizione che fede, fronteggia in ogni pagina la lascivia e la leggera, allegra immoralità delle prostitute, le sole capaci di esprimere umanità al tempo della malattia.
Le donne, usate da uomini quasi sempre violenti e considerate alla stregua di proprietà da esibire, alla resa dei conti si dimostrano le più energiche e risolutive. Dominano su ogni altro elemento la povertà diffusa, il bisogno, il degrado. Attenzione, però: la malvagità dei benestanti è la medesima nelle case e nei sentimenti dei poveri. Si vendono per denaro gli esseri umani esattamente come si comprano per il proprio piacere.
Evidente lo scopo didattico/pedagogico dell’autore: l’unione permette il riscatto e la rivincita degli oppressi. Chiaro messaggio marxista in linea con la storia personale di Amado.
Tanti i passaggi che vanno a segno nel cuore del lettore: la figura quasi altera della protagonista che lascia silenziosamente la casa di Emiliano, le quattro sorelle dirimpettaie che spasimano all’unisono per il falso corteggiatore, la personificazione del vaiolo, che sceglie bene le sue vittime, imperversando apparentemente senza distinzioni; alcuni vengono letti con la consueta abilità dall’attrice del Gruppo.
L’incontro è stato, come al solito, un proficuo e corretto scambio di impressioni e riflessioni.
Per l’appuntamento di mercoledì 8 novembre 2017 alle ore 17.00 si leggerà:
L’anno della lepre di Arto Paasilinna
Per l’appuntamento di mercoledì 6 dicembre 2017 alle ore 17.00 si stabilisce di leggere:
Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse
Termine dell’incontro alle ore 19.00
Sofia Iaccarino