Report n. 66 - GDL Leggerezza - Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac
Mercoledì 5 maggio 2021, ore 17.00
LXVI incontro del Gruppo di lettura Leggerezza.
L'incontro è avvenuto in modalità digitale, in videoconferenza.
Questo libro del 1985 ha incontrato nel nostro Gruppo diversi tipi di lettori. Chi l'aveva già letto l'ha riscoperto e apprezzato, magari per altri aspetti, oppure ne è rimasto deluso e si sorprende oggi di averlo gradito in precedenza; chi l'ha affrontato per la prima volta ne ha fruito piacevolmente, pochi in verità, oppure non è nemmeno riuscito a concluderlo e lo ha rifiutato in toto, e non pochi.
La difficoltà principale per questi ultimi è nata dalla scrittura: un linguaggio ridondante e spesso eccessivo, "sporco" nel senso che non sottostà alle regole del narrare strutturato in maniera convenzionale, risulta spiazzante perché introduce fatti e persone senza chiarire contesti, ruoli e caratteri fin dall'inizio. Bisogna proseguire per capire come stanno le cose.
Per gli altri è una narrazione divertente e leggera, dalle battute fulminanti e dissacranti, surreale e per molti versi caotica, in cui il grottesco è coerente con l'argomento, quasi una favoletta. Che ha però una sua profondità nel rappresentare una società non poi così assurda.
La cifra del romanzo è l'originalità, dei personaggi come delle situazioni, a partire dal singolare lavoro del protagonista fino alla composizione stramba e inverosimile della famiglia. Non è un romanzo normale, né per lo stile, né per il contenuto. Fuori discussione che, proprio per tali caratteristiche, l'opera all'epoca fece molto scalpore e fece anche la fortuna dell'autore per tutta la successiva saga dei Malaussène. Si citano anche per frequenti confronti altri lavori di Pennac: Come un romanzo, Diario di scuola e Storia di un corpo.
La trama, che include anche uno strano giallo, resta piuttosto inconsistente. Sono piuttosto i personaggi la forza del libro; dagli ingenui e variopinti numerosi fratelli, ognuno con la sua fissazione che ne puntualizza la personalità e le qualità, come Thérèse o Clara o Jerémy, l'incendiario dalle migliori intenzioni, si passa poi agli orchi veri e propri, feroci assassini nelle vesti di Babbo Natale o vecchietti apparentemente innocui, capaci di distruggere un intero magazzino. Non meno rilevanti l'amico Théo e la "zia" Julie, amante precaria ma sempre comprensiva, il commissario Rabdomant e gli amici commercianti, il tutto calato nell'ambiente multietnico e variegato del quartiere di Belleville degli anni '80 e particolarmente nel Grande Magazzino, simbolo del consumismo sfrenato e ricettacolo di ogni contraddizione umana e sociale.
Su tutti svetta Benjamin, il capo di questa scombinata famiglia di soli fratelli, che riesce a trovare il modo giusto per rapportarsi e proteggere ciascuno dei componenti, compreso l'immenso Julius, il cane portatore di una malattia, non banale naturalmente. A volte vittima, a volte ribelle davanti all'ingiustizia, è lui, il fratello maggiore, che assume la funzione di quella madre incosciente ed egoista che continua a
sfornare figli che poi regolarmente abbandona per seguire l'uomo del momento. E' lui che incarna la capacità di amare senza nulla richiedere in cambio.
Termine dell'incontro alle ore 18.40
Per l’appuntamento di mercoledì 9 giugno 2021 alle ore 17.00 si leggerà:
La moglie perfetta di Roberto Costantini
Per l’appuntamento di mercoledì 6 ottobre 2021 alle ore 17.00 si leggerà:
Non avevo capito niente di Diego De Silva
Sofia Iaccarino